Com’è nata la mia passione verso la FluidArt? Come ha influenzato la mia vita? Come mi ha aiutato nei momenti difficili? E come mi ha dato il coraggio di cambiare vita?
Se siete interessati a conoscere qualcosa in più di me, ve lo racconto in questo breve articolo!
Vengo da una formazione superiore artistica, poi le vicende personali della vita mi hanno portato verso la relazione di aiuto, e la mia formazione universitaria è proseguita nell’ambito sanitario;
sono una Terapista specializzata nella riabilitazione neurologica e ho lavorato per diversi anni in un reparto ospedaliero di riabilitazione intensiva neurologica;
Lavorare in ospedale durante la Pandemia è stato molto stressante e faticoso, sia fisicamente che mentalmente. Vedevo tanta sofferenza e morte, e mi sentivo impotente e frustrata; arrivavo stanca, ma faticavo a prendere sonno, avevo bisogno di uno sfogo, di un modo per esprimere le mie emozioni e liberarmi dall’ansia;
sentivo riemergere il forte desiderio di riprendere in mano colori, matite e pennelli, nei momenti catartici della mia vita ho sempre ricorso a loro come risorsa terapeutica, ma in quel momento il richiamo alla realtà era predominante e mi prosciugava ogni briciola di energia e di tempo;
così la sera per rilassarmi mi limitavo a guardare incantata e per ore i video di FluidArt su internet, o meglio li studiavo proprio, sognavo di poterlo fare anch’io, mi immaginavo creare quelle meravigliose opere e partivo per un viaggio virtuale fatto di curiosità e belle sensazioni; in questo modo la testa per un po’ si alleggeriva e a un certo punto gli occhi diventavano pesanti;
i video dei grandi artisti americani di FluidArt mi hanno accompagnato per mesi e hanno lentamente compiuto il loro atto di trasformazione; hanno fatto riemergere quella parte di me che voleva esprimersi attraverso la creatività e che per tanto tempo io ho soffocato in favore di quell’altra “parte” che si sentiva gratificata dalla relazione di aiuto e che consideravo “socialmente” più importante; inutile spiegare che è nato un conflitto interno;
Come è finita? che dopo 2 anni e un percorso di crescita personale, ho imparato a riconoscere e ad accettare l’esistenza di parti diverse in me e ho capito che per stare bene dovevo svilupparle entrambe lasciandole fluire secondo la loro e la mia natura;
oggi non lavoro più in Ospedale, ebbene sì, mi sono licenziata dal più tutelato dei posti fissi, in favore di una realtà lavorativa compatibile con la nuova me stessa;
divido il mio tempo tra quelle che sono diventate le mie due libere professioni, che poi sono anche le mie passioni, quella artistica e quella sanitaria;
La FluidArt mi ha aiutato a prendere decisioni importanti. Mi ha insegnato ad accettare l’incertezza, il rischio, il cambiamento. Mi ha fatto capire che non sempre si può controllare tutto, ma che si può sempre trovare la bellezza nel caos. Mi ha dato il coraggio di lasciare il mio lavoro in ospedale, che non mi rendeva più felice, e di dedicarmi a ciò che mi fa star bene e mi fa brillare dentro.
Spesso il nostro peggior giudice siamo proprio noi stessi.
Sei una persona unica e meravigliosa, e hai il diritto di esprimere la tua vera essenza. Ricorda che la felicità non dipende dalle circostanze esterne, ma dal tuo atteggiamento interiore.
Sii grato per ciò che hai, ma non smettere mai di sognare e di crescere. Ti auguro tutto il meglio nella tua vita.
Grazie per aver letto il mio articolo!